Museo Archeologico di Santa Scolastica

Immagina di camminare tra i resti di antiche civiltà, di scoprire tesori nascosti e di immergerti nella storia millenaria della Puglia. Questo è esattamente ciò che ti aspetta al Museo Archeologico di Santa Scolastica a Bari, uno dei principali musei di Bari. Situato nel cuore di un antico monastero benedettino, questo museo è un custode prezioso della storia e della cultura locale, offrendo un viaggio nel tempo che abbraccia millenni.

Il museo è un luogo di grande importanza non solo per gli appassionati di storia, ma anche per chiunque desideri comprendere meglio le radici culturali della Puglia. Ospita una vasta gamma di reperti che vanno dal Medioevo alla Protostoria, con sezioni dedicate alle antiche tribù dei Peucezi e degli Iapigi. Questi tesori archeologici non solo raccontano la storia di queste antiche civiltà, ma offrono anche uno sguardo approfondito sulla vita quotidiana, le pratiche religiose e le dinamiche sociali del passato.

Nel corso di questo articolo, esploreremo la storia affascinante del museo sito a Bari Vecchia, scopriremo le sue collezioni principali e forniremo consigli pratici per organizzare la tua visita. Ti guiderò attraverso le sale espositive, evidenziando i reperti più significativi e raccontandoti le storie che nascondono. Inoltre, parleremo dell’architettura unica del complesso di Santa Scolastica, recentemente restaurato per riportare alla luce la sua bellezza originaria.



Storia del Museo Archeologico di Santa Scolastica

Il Museo Archeologico di Santa Scolastica vanta una storia affascinante che inizia nel Medioevo. Originariamente, il sito era un monastero benedettino, fondato a Bari, che rappresentava un importante centro religioso e culturale. Il complesso monastico ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli, riflettendo le diverse epoche storiche che hanno attraversato la città. Le mura antiche, il chiostro silenzioso, la chiesa e il possente bastione cinquecentesco sono testimonianze tangibili di queste epoche.

Durante il Medioevo, il monastero era un fulcro della comunità benedettina, un luogo di preghiera e studio. Con il passare del tempo, il complesso ha vissuto molte modifiche, adattandosi alle necessità dei vari periodi storici. La Protostoria ha lasciato il suo segno attraverso reperti che testimoniano le prime forme di organizzazione sociale e culturale della regione.

Il restauro recente ha riportato alla luce la bellezza originaria del complesso, permettendo ai visitatori di apprezzare appieno l’architettura medievale. Le operazioni di ristrutturazione hanno interessato le mura, il chiostro, la chiesa e le navate, riportando in vita il patrimonio culturale di Bari. Il museo, ora, non è solo un luogo di esposizione, ma un sito storico che racconta la lunga e ricca storia della città.

Questo luogo rappresenta un punto di riferimento per comprendere le origini e le trasformazioni della città di Bari. La sua storia riflette il passato glorioso del monastero e la sua evoluzione nel tempo, rendendolo un patrimonio inestimabile per la comunità locale e per i visitatori. Le mura del complesso racchiudono storie antiche, offrendo un viaggio nel tempo che abbraccia secoli di storia e cultura.


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Le 3 sezioni del museo

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Il monastero

La fondazione del convento di Santa Scolastica è avvolta nel mito, con una possibile origine nel 755 per volere di Pipino il Breve, ma la prima menzione documentata risale al 1102, indicando che il convento esisteva probabilmente già nel secolo precedente.

Nel XI secolo, l’unico edificio presente era la chiesa, i cui resti sono ancora visibili all’interno del bastione cinquecentesco, considerato il nucleo originario del convento benedettino. Successivamente, le madri badesse guidarono le trasformazioni e gli ampliamenti del monastero. Tra queste, Guisanda Sebaste, all’inizio del XII secolo, promosse importanti lavori su tre lati del monastero: la costruzione di un lungo dormitorio porticato, oggi sede della sezione Archeologia di Bari, un edificio che separava il convento dalla città con una nuova chiesa, e strutture architettoniche più elaborate sul lato mare.


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Nel XIV secolo, sotto la guida della badessa Romana Casamassima, furono apportate ulteriori modifiche, inclusa la costruzione del campanile e il miglioramento della chiesa, ora dedicata a Santa Scolastica. Tra il XV e XVI secolo, il monastero subì ulteriori trasformazioni, arricchendosi di nuove strutture.

Durante il regno di Bona Sforza, fu costruito un bastione difensivo e rafforzate le mura del convento. La chiesa fu riconsacrata nel 1579, ma un incendio successivo causò gravi danni, portando a lunghi restauri che durarono fino alla metà del XVII secolo.

Nel Settecento, il monastero era tra i più grandi di Bari, ma nel XIX secolo iniziò un rapido declino. Dopo essere stato utilizzato per scopi diversi, tra cui un Ospizio di Mendicità, il monastero fu restaurato a partire dal 1971 e assegnato all’Università di Bari, con l’idea di ospitare le collezioni del Museo archeologico della Provincia di Bari.


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Area Archeologica di San Pietro

Una veduta della città di Bari Vecchia con gli antichi scavi archeologici del monastero di santa scolastica sullo sfondo.

L’area di San Pietro, adiacente al monastero di Santa Scolastica e accessibile dal bastione o da piazza San Pietro, è parte integrante della visita al museo. Gli scavi archeologici iniziati nel 1912 da Michele Gervasio e ripresi negli anni ’80 da Nino Lavermicocca hanno portato alla luce importanti testimonianze storiche. Le ricerche più estensive si sono svolte tra il 2005 e il 2012, rivelando stratificazioni archeologiche dalla Protostoria in poi, compreso un insediamento dell’età del Bronzo.

L’area ospitava la chiesa medievale di San Pietro Maggiore, una delle più grandi della città, successivamente trasformata con l’aggiunta di un convento francescano e poi ampliata nel Seicento. Nel Settecento, il complesso era tra i più rilevanti di Bari, ma nel XIX secolo subì modifiche radicali con l’insediamento del Liceo Cirillo e dell’Ospedale consorziale. Gli eventi bellici portarono al declino e alla demolizione del complesso nel 1969.

Il bastione

Il maestoso bastione di Santa Scolastica, situato tra Largo Nino Lavermicocca e il lungomare Imperatore Augusto, rappresenta la maestosa “porta a mare” del Museo.

La sua edificazione è strettamente connessa alla figura di Bona Sforza, duchessa di Bari e regina di Polonia, che dopo la morte della madre Isabella d’Aragona nel 1524, proseguì il progetto ambizioso di ristrutturazione e rafforzamento delle mura di Bari, con la costruzione del bastione di Santa Scolastica e del bastione di guardia al molo, noto come il fortino di Sant’Antonio.

La costruzione di queste difese militari richiese significative modifiche al preesistente monastero medievale, compreso il sacrificio di una delle chiese più antiche, situata in un punto strategico vicino alle mura della città. Questa chiesa, databile tra la fine del X e l’XI secolo, è stata in parte riscoperta durante gli scavi degli anni Settanta del Novecento, rivelando il pavimento e le fondazioni originarie. Recenti lavori di scavo e restauro hanno permesso di delinearne la struttura: un edificio lungo 16,50 metri e largo 10,40 metri, orientato est-ovest, con tre navate che terminavano in tre absidi, racchiuse da un muro rettilineo e con una facciata dotata di un portico a tre archi.

Al centro della campata principale, probabilmente sorgeva una cupola, mentre le altre campate della navata centrale erano coperte da volte a botte e le navate laterali da volte a mezza botte. Il raffinato pavimento in grandi tasselli calcarei disposti in motivi geometrici richiama le chiese bizantine della Bari capitale del Catapanato d’Italia.

Il bastione di Santa Scolastica è dunque non solo un elemento difensivo, ma anche un importante simbolo della storia architettonica e religiosa di Bari.


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Le collezioni principali

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Le collezioni del Museo Archeologico di Santa Scolastica rappresentano un viaggio affascinante nella storia antica della Puglia. Tra i reperti più significativi, spiccano quelli appartenenti alle antiche tribù dei Peucezi e degli Iapigi, popolazioni che hanno abitato la regione prima dell’arrivo dei Romani. Queste raccolte archeologiche comprendono una vasta gamma di oggetti, dai vasi finemente decorati alle monete antiche, dalle statue votive agli utensili domestici, fino ai gioielli intricati.

La Collezione Polese, una delle sezioni più apprezzate del museo, offre uno sguardo dettagliato sulla vita quotidiana e le pratiche rituali di queste antiche civiltà. I reperti esposti in questa sezione includono ceramiche di straordinaria bellezza, strumenti di lavoro e oggetti di culto che raccontano storie di artigianato e devozione religiosa.

Ogni sezione del museo è stata curata con attenzione per offrire ai visitatori una comprensione approfondita delle diverse epoche storiche rappresentate. Le esposizioni sono organizzate in modo da guidare i visitatori attraverso un percorso cronologico che inizia dalla Protostoria e arriva fino al Medioevo. Questa disposizione permette di vedere l’evoluzione culturale e sociale della Puglia nel contesto più ampio del Mediterraneo.

Il museo non è solo una galleria di reperti antichi, ma un vero e proprio scrigno di storia. Le mostre sono allestite in aree che rispettano l’architettura originale del complesso, creando un’armonia tra il contenuto esposto e l’ambiente circostante. Le sale espositive, con i loro vasi, monete, statue, utensili e gioielli, offrono una panoramica completa della ricca eredità archeologica della regione.

I visitatori possono ammirare non solo l’abilità artistica dei Peucezi e degli Iapigi, ma anche comprendere le dinamiche commerciali e culturali che hanno caratterizzato il Mediterraneo antico. Ogni reperto racconta una storia unica, intrecciando le vicende delle popolazioni locali con quelle dei popoli vicini, rendendo la visita al Museo Archeologico di Santa Scolastica un’esperienza educativa e coinvolgente.


Quando visitare il Museo Archeologico di Santa Scolastica

Il Museo Archeologico di Santa Scolastica a Bari è aperto tutto l’anno, ma i giorni e gli orari di apertura possono variare a seconda della stagione e di eventuali festività. Per una visita ottimale, è consigliabile controllare gli orari aggiornati sul sito ufficiale del museo o contattare direttamente la struttura.

I periodi migliori per visitare il museo sono durante la primavera e l’autunno, quando le temperature sono più miti e l’affluenza di visitatori è generalmente più bassa, permettendo una visita più tranquilla e piacevole. Tuttavia, anche l’estate è un buon momento per esplorare il museo, soprattutto se si desidera sfuggire al caldo e immergersi nella storia e nella cultura di Bari.

Inoltre, il museo potrebbe organizzare eventi speciali, mostre temporanee o attività didattiche che potrebbero rendere la visita ancora più interessante, quindi è sempre una buona idea informarsi in anticipo su eventuali iniziative in corso.


Come arrivare al Museo Archeologico dalla stazione centrale di Bari

Per arrivare al Museo Archeologico di Santa Scolastica dalla stazione centrale di Bari, hai diverse opzioni:

A piedi

Dalla stazione centrale di Bari, supera Piazza Moro, che si trova di fronte all’uscita principale, e imbocca Via Sparano. Prosegui dritto lungo Via Sparano fino in fondo. Svolta a destra su Corso Vittorio Emanuele II e continua fino a raggiungere Piazza del Ferrarese. Da qui, percorri Via Venezia, conosciuta come la strada della Muraglia, fino alla fine. Arriverai al Museo Archeologico di Santa Scolastica in Largo Nino Lavermicocca.

In autobus

Per raggiungere questa destinazione, è sufficiente prendere il bus 53 e scendere alla fermata Teatro Piccinni. Da qui, basta entrare nel centro storico e seguire le indicazioni per il museo.

In taxi

Prendere un taxi dalla stazione centrale è un’opzione comoda e veloce. Il taxi ti porterà direttamente al museo, situato in Largo Nino Lavermicocca.


Dove dormire nelle vicinanze

Ecco alcune opzioni di alloggio nelle vicinanze del Museo Archeologico di Santa Scolastica a Bari:

Tutte queste opzioni offrono un facile accesso al museo e al centro storico di Bari.


Considerazioni finali sul Museo di Santa Scolastica

Il Museo Archeologico di Santa Scolastica a Bari è un tesoro culturale che offre una panoramica affascinante sulla storia locale, con collezioni ricche di reperti antichi dei Peucezi e degli Iapigi. L’architettura del complesso, che include una chiesa bizantina e un bastione cinquecentesco, è stata restaurata con cura. I consigli pratici rendono la visita accessibile e informativa. L’impatto culturale ed educativo del museo è significativo, coinvolgendo sia la comunità locale che i turisti.

Questo museo rappresenta una destinazione culturale di grande valore per chiunque voglia approfondire la storia e la cultura pugliese. Invito tutti i lettori a lasciare commenti, fare domande e condividere l’articolo sui social media per diffondere la conoscenza di questo incredibile patrimonio.

Info e contatti


Cosa vedere nelle vicinanze del Museo di Santa Scolastica

Muraglia di Bari

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Chiesa S. Maria del Buon Consiglio

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Basilica di S. Nicola

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Faro Borbonico

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Panificio Fiore

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Museo Nicolaiano

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